Istinto oppure organizzazione?

By FABRIZIO MARIA VALENTINO
Procede bene!
Tutto è a mio favore.
Adesso devo andare a chiusura, anche perché ho superato l’imprevisto e ho fatto fuori il Campione.
Che pirla, si sentiva invincibile.
Ecco il punto finale, ho la frase perfetta.
Rileggo, aggiungo una virgola e un punto esclamativo.
Rileggo, tolgo la virgola ma lascio il punto esclamativo.

Rileggo, correggo un aggettivo, rimetto la virgola, tolgo il punto esclamativo.
Si, così è meglio.
Rileggo ancora una volta, confermo.
Così è meglio!
Salvo il file e spengo il pc.
Sono affaticato, sono le due di notte e sono sveglio dalle sei a non ho sonno, inizio a guardare l’ennesima puntata della serie TV che ho iniziato qualche stagione addietro.
M’addormento sul divano ma poi, come un sonnambulo, mi trasferisco a letto quando un sibilo fastidioso mi ricorda che sono già le sei.
Mi levo dal letto, doccia, accendo il tablet mentre mi vesto, clicco sull’icona di Word, tolgo la virgola e il punto esclamativo.
Rileggo, l’aggettivo è quello giusto.
Dovrei scrivere solo d’impeto, rileggere qualche capitolo quando finito e solo dopo aver fatto una prima correzione ripulirlo…
Ma che cazzo, quella virgola e quel punto esclamativo non ci stavano proprio.
PS – Nella seconda correzione inserirò ancora una volta la virgola per alleggerire il periodo perché rileggendolo ad alta voce era necessaria.
Quel punto esclamativo, fin dall’inizio, non ci stava proprio.

Bah a mio avviso il punto esclamativo ci stava
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